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domenica 11 maggio 2008

TUTTOPOLITICA (1) IL PONTE SULLO STRETTO E LE PRIMARIE DEL PD

IL PONTE SULLO STRETTO

1) "Il Ponte sullo Stretto si farà, perché prima di tutto è un impegno preso con gli elettori". L'ha detto il ministro per le Infrastrutture, Altero Matteoli, in un'intervista pubblicata sul nostro quotidiano, nella quale indica entro il 2009 la data di inizio dei lavori.

"Berlusconi in campagna elettorale ha detto che se avesse vinto il Centrodestra - ha aggiunto - si tornava al Ponte. Il primo compito che hanno i ministri è di rispettare gli impegni".

Alla domanda se pensa che sul ponte occorra un referendum, come proponeva la Lega, Matteoli afferma che "Il referendum l'abbiamo già fatto: si è votato per le Politiche su un programma. Più referendum delle elezioni...". E ancora. "Se si realizza il Ponte, a caduta verranno realizzate le opere indispensabili per la Sicilia".

Il ministro ha sottolineato che "è impensabile che l'Alta velocità si fermi a Napoli e non a Trapani. Qualche anno fa - ricorda - rimasi esterrefatto: impiegai tre ore e mezzo da Trapani a Catania in treno".

LE PRIMARIE DEL PD

2) Sono in corso a Catania le primarie per l'elezione del candidato sindaco del Partito democratico, che ha candidato il parlamentare nazionale Giovanni Burtone, e di Italia dei valori, scesa in campo con Saro Pettinato. I due contendenti hanno votato, assieme alla parlamentare Marilena Samperi e al senatore Enzo Bianco, nel gazebo aperto nel rione San Leone.

"Il Partito democratico dà un chiaro segnale di democrazia con le primarie - osserva il senatore Bianco - mentre nel centrodestra c'è del malcontento perchè i partiti, nelle segrete stanze, stanno scegliendo, sulla base di equilibri, chi saranno i loro candidati". Secondo l'ex sindaco di Catania "chiunque vincerà tra Burtone e Pettinato sarà il candidato in grado di rappresentare la voglia di cambiamento a Catania".

"Io stesso - aggiunge Bianco - mi scommetterò con il candidato sindaco con una lista civica che vedrà impegnate le migliore risorse della città candidate al consiglio comunale, per trasformarlo in una sorta di senato di Catania con politici e rappresentanti della società civile. La città - auspica Bianco - deve potere guardare con serenità al suo futuro, possiamo tornare a dare a Catania una speranza e ai catanesi l'orgoglio di sentirsi catanesi".

"Questa - sottolinea l'ex sindaco - è un'altra partita, non c'entra il governo Prodi ma bisogna giudicare la giunta Scapagnini come ha governato la città".

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