Quickribbon VOX POPULI CATANIA: IL CATANIA RIMANE IN SERIE A. L'INTER E' CAMPIONE D'ITALIA, LA FIORENTINA IN CHAMPIONS, EMPOLI E PARMA IN SERIE B

domenica 18 maggio 2008

IL CATANIA RIMANE IN SERIE A. L'INTER E' CAMPIONE D'ITALIA, LA FIORENTINA IN CHAMPIONS, EMPOLI E PARMA IN SERIE B

ZLATAN IBRAHIMOVIC, trascinatore dell'Inter scudettata

WALTER ZENGA, allenatore del Catania

CATANIA-ROMA 1-1

CATANIA - ROMA 1-1 (0-1)

CATANIA (4-1-4-1): Bizzarri; Sabato (1'st Morimoto),Silvestri, Stovini, Terlizzi; Vargas, Baiocco, Tedesco, Biagianti, Colucci (14'st Mascara), Martinez.

ROMA (4-2-3-1): Doni; Panucci, Mexes,Cassetti,Pizzarro, Tonetto, De Rossi, Mancini (10'st Giuly); Perrotta, Aquilani (30'st Brighi), Vucinic.

Arbitro:Saccani di Mantova

Marcatori: Vucinic 8' pt, MArtinez 40' st

Ammoniti: Vucinic e Terlizzi 15'pt, Panucci 28'pt, Baiocco 43'pt

Recupero: 1' e 0'

Campioni d'Italia, ma solo per un'ora e un quarto. Tanto è passato dal gol di Vucinic a quello di Ibrahimovic. Poi la Roma, a scudetto ormai perso dopo il raddoppio dello svedese al Tardini, viene raggiunta dal Catania sull'1-1. Martinez risponde a Vucinic. Un gol, quello del peruviano, che sancisce la permanenza in serie A dei siciliani.
SORPRESA CASSETTI - Catania e Roma si erano affrontate al Massimino esattamente dieci giorni fa: nel ritorno della semifinale di coppa Italia, però, in campo c'era ben altra atmosfera rispetto a quella vista oggi. Zenga, che quella volta decise di risparmiare molti titolari, stavolta ovviamente manda in campo il miglior Catania possibile, ma deve tenere in panchina un Mascara in condizioni precarie. La sorpresa, sull'altro fronte, è la scelta di Spalletti al momento di designare il laterale difensivo: Cassetti viene giudicato più adatto di Cicinho a contenere l'esuberanza fisica e tecnica di Vargas. Per il resto, in campo ci sono tutti i protagonisti attesi.
PRODEZZA DI VUCINIC - E c'è soprattutto Mirko Vucinic, il montenegrino che si è preso sulle spalle l'attacco della Roma dopo l'infortunio di Totti. Dopo un avvio caratterizzato da un Catania molto concentrato e aggressivo, Vucinic gela lo stadio rossazzurro con una giocata sontuosa: se ne va sulla destra, evita l'intervento di Sabato e Stovini per concludere alle spalle di Bizzarri con un diagonale rasoterra. Colpo da biliardo: 1-0 per la Roma. I risultati provenienti dagli altri campi forse non arriveranno alle orecchie dei romanisti in panchina, ma sicuramente sono ben noti ai tifosi presenti al Massimino: il Catania sa di dover rimediare al vantaggio dell'Empoli sul Livorno e prova a reagire. Molto nervosismo, ma anche tanto cuore. E due azioni pericolose: Martinez sfiora il pareggio di testa, Tedesco costringe Doni al miracolo. Si va all'intervallo con la squadra di Spalletti in vantaggio. E con l'Inter che fa 0-0 a Parma.
DONI SI SUPERA - Il Catania inizia la ripresa come aveva finito il primo tempo. Baiocco, dopo pochi minuti, spreca un'occasione d'oro. Morimoto, entrato al posto di Sabato, ci prova tre volte di fila senza fortuna. Dentro Mascara, fuori Colucci. Ma al 17' l'Inter va in vantaggio a Parma e per la Roma diventa difficile restare concentrata. Il Catania, che dal gol di Ibrahimovic non può trarre alcun giovamento se non quello di veder diminuire le motivazioni della Roma, spinge ancora di più. E impreca quando Biagianti vede il suo splendido tiro stamparsi sulla traversa. Poi è la volta di Martinez sfiorare il gol in rovesciata, ma Doni deve superarsi soprattutto su Morimoto, che lo chiama all'intervento con un colpo di testa. Il giapponese, un minuto più tardi, centra ancora la traversa dopo l'indecisione di Panucci. Sembra una maledizione: più sfortunato di così, il Catania non potrebbe essere. Poi, al 34', arriva la notizia del raddoppio di Ibra che chiude il campionato della Roma.
CI PENSA MARTINEZ - Ma non quello del Catania, che per colmo della beffa si vede annullare un gol di Terlizzi per fuorigioco di Mascara. Quando, però, al 40' fa centro Martinez risolvendo una mischia in area, la rete è valida: 1-1, esplode il Massimino e i siciliani sono salvi. La Roma non spinge più, Saccani fischia la fine al 45'. La gioia del Catania contrasta con l'amarezza della Roma. Ma la stagione dei giallorossi resta straordinaria. E per consolarsi, ai ragazzi di Spalletti resta la coppa Italia, da contendere all'Inter in gara secca il 24 maggio.

FONTE:GAZZETTA.IT

PARMA-INTER 0-2
L’Inter è campione d’Italia. Per la sedicesima volta. Vince 2-0 a Parma, con la firma più nobile, quella del rientrante Ibrahimovic, autore di una favolosa doppietta. Lui che non segnava su azione dalla gara d’andata con il Parma. Lui che era accusato di sparire, con una delle sue magie, nelle gare che contavano. Stavolta niente pazza Inter, solo Inter pazza di gioia. Come i suoi tanti tifosi presenti al Tardini, nonostante l’Osservatorio e la pioggia. E’ uno scudetto con tanti padri, da Moratti a Mancini, da Ibra a Zanetti, ma di sicuro figlio della sofferenza. Tantissima. Probabilmente troppa, per tutte le occasioni mancate, ma in fondo conta vincere, e magari, a conti fatti, può essere persino più bello così. Ma la Roma è stata per 55 degli ultimi 90’ campione d’Italia, costringendo un’Inter bella addormentata (e onestamente neanche bella, a prescindere dai confronti con quella splendida del girone d’andata) a tirar fuori perlomeno le unghie nella r ipresa. Giocata bene, al di là del gol. Certo non non con l’autorevolezza della grande squadra, ma con un cuore grande così. Il Parma retrocede nel pomeriggio in cui lo ha meritato di meno, giocandosela alla pari nel primo tempo, e costringendo l’Inter alle corde sullo 0-1. Ma contro un super Ibrahimovic la peggior difesa del campionato (62 gol subìti) non ha potuto nulla.
PARMA PIMPANTE - Nel primo tempo più Parma che Inter. La gara è bruttina, inevitabilmente nervosa. Condizionata dall’importanza del risultato. E dal campo scivoloso. E’ difficile scambiare palla a terra. La gara è equilibrata. Gli emiliani si fanno però preferire perchè sono più pimpanti, più vivi, probabilmente più tonici fisicamente. Morrone svetta a centrocampo, di testa e di piede. Le occasioni latitano. L’emozione più grande, enorme, la regala il boato del Tardini, all’8’: a Catania ha segnato Vucinic. Stadio in delirio, battito ritmato di mani: il Parma con una vittoria sarebbe salvo. Ma sopratutto, in ottica campionato, in questo momento la Roma sarebbe campione d’italia. Di occasioni importanti una per parte. Al 12’ Morrone su angolo da sinistra di Cigarini colpisce di destro a centroarea, Julio Cesar provvidenziale, di piede salva in angolo. Bel cross di Balotelli, Cruz sfiora sottomisura, Pavarini in tuffo salva la porta. Al fischio dell’intervallo di Rocchi scrosci ano gli appluasi del pubblico di casa, che in questo momento sarebbero comunque retrocessi, ma sono evidentemente soddisfatti della prestazione della propria squadra. I tanti supporters nerazzurri sugli spalti sono invece abbacchiati e preoccupati: alla fine del primo tempo lo scudetto sarebbe della Roma. Riprendono coraggio durante l’intervallo: si scalda Ibrahimovic. Dallo svedese si aspettano la scintilla mancata in un primo tempo grigio come il cielo di Parma. L’Inter ha mostrato poche idee e pochissimo gioco.
IBRA DA IMPAZZIRE - Al 6’ della ripresa l’ampio spicchio di stadio nerazzurro impazzisce: entra Ibra. Per un deludente Cesar. Lo svedese ci prova subito, destro a lato. Il copione è cambiato: l’Inter ora, finalmente, attacca forte. Il Parma riparte in contropiede. Adesso c’è grande atmosfera. Il pubblico suona la carica, da entrambe le parti. Arriva notizia del raddoppio dell’Empoli. I rovesciamenti di campo si sprecano. E arriva il gol scudetto di Ibrahimovic. Gasbarroni perde palla, l’Inter riparte e lo svedese da fuori area trova l’1-0. Nerazzurri momentaneamente campioni d’Italia. Balotelli sfiora il raddoppio. Poi a Ibrahimovic ad andare vicino al 2-0, di testa. Il Parma ora è sbilanciato tutto in avanti, carica a testa bassa, generoso, ma inevitabilmente confusionario. E lascia praterie in contropiede. L’Inter spreca un po’, stavolta non troppo. Cross di Maicon, ancora Ibra gol. Al 40’ la Roma si arrende: segna l’1-1 il Catania, che conquista la salvezza. Al Tardini c’è ancora tempo per i cori nerazzurri: "Ibra-Ibra" e "vinceremo il tricolor". Poi arriva il fischio finale di Rocchi: e diventa cosa fatta.

FONTE: GAZZETTA.IT

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