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venerdì 2 maggio 2008

E ALL'UNIVERSITA' DI NAPOLI SCOPPIA LA GUERRA PER IL CALENDARIO


FEBBRAIO batte LUGLIO secondo il web.

La signorina Febbraio, bellezza mediterranea dai lunghi capelli castani, siede in posizione yoga tenendo in mano un vasetto. È lei, stando ad un sondaggio su internet, la preferita del pubblico all'interno del calendario delle studentesse 2008. Ha sette voti di vantaggio su miss Luglio, che indossa un abito dalla scollatura generosa e beve un po' di latte. Dal punto di vista estetico, niente da ridire.
Il problema, per qualcuno, è che tra i finanziatori di questa iniziativa editoriale c'è l'università Federico II di Napoli, che ha messo a disposizione dei contributi anche per l'elezione della reginetta dell'ateneo. E questo ha fatto arrabbiare alcune associazioni di studenti, secondo le quali i fondi sarebbero stati spesi molto meglio se destinati ad altre attività.

Quello in atto nel capoluogo partenopeo è uno scontro sul ruolo dell'università. Le foto delle fascinose studentesse e la passerella per le aspiranti al titolo di reginetta devono ricevere i finanziamenti per le "attività culturali e sociali"? Una commissione composta da docenti e studenti della Federico II ha ritenuto che sia opportuno e ha destinato 4.909 euro al calendario e 3.017 euro al concorso di bellezza. Cifre tutto sommato contenute, se paragonate agli oltre 220mila euro sborsati complessivamente dall'ateneo per decine di iniziative delle associazioni universitarie. Somme, però, che avrebbero potuto finanziare alcuni dei circa novanta progetti, tra i quali ad esempio cineforum, seminari e dibattiti, finiti nella parte bassa della graduatoria ed esclusi dai contributi.

Tra le associazioni che più hanno contestato le scelte della commissione c'è l'Unione degli universitari, che ha anche scritto due lettere di protesta al rettore. "In certe attività - attacca Roberta Russo dell'Udu - non c'è nulla di formativo: l'università non può promuovere questo tipo di cultura. Abbiamo chiesto la sospensione dei finanziamenti e il rifacimento della graduatoria. Per quanto ci riguarda, dato che non condividiamo i criteri utilizzati, rinunciamo ai finanziamenti che avevamo ottenuto". "I fondi sono stati assegnati in modo strano", dice Andrea D'Andrea dell'associazione Politologi. "Francamente io di culturale nella reginetta dell'ateneo ci vedo poco".

I promotori del calendario, ovviamente, difendono strenuamente la graduatoria. "L'iniziativa ha sei anni di vita ed ha una qualità riconosciuta anche a livello nazionale", afferma Rosario Pugliese della Confederazione degli studenti. "Ogni edizione porta avanti una campagna: quest'anno è sull'alimentazione, nel 2007 era sulla sicurezza stradale. L'elezione della reginetta d'ateneo invece attira sempre più di mille persone. Si straparla ma non si conoscono le iniziative con una storia".

Ma come è stata stilata la graduatoria contestata? Il regolamento è piuttosto dettagliato. La commissione ha valutato i progetti in base a vari criteri, che vanno dal numero delle persone coinvolte alla qualità, dall'interesse alle caratteristiche dell'associazione che li ha proposti. I voti ottenuti, attraverso una complessa serie di calcoli matematici, consentono di determinare il punteggio finale e l'entità del finanziamento. Un modo, insomma, per cercare di garantire la massima trasparenza.

Nelle attività di questo tipo, però, c'è sempre un margine di incertezza legato alla valutazione soggettiva dei commissari, che può non trovare tutti d'accordo. Il calendario delle studentesse, ad esempio, ha ottenuto 40/45 per la qualità, 5/5 per la congruità e 35/35 per l'interesse. Ancora meglio ha fatto la reginetta dell'ateneo, che ha strappato un lusinghiero 45/45 per la qualità e un 35/35 per l'interesse. Un ottimo risultato, anche perché un progetto analogo, evidentemente scritto in modo molto meno convincente, nel 2005/06 si era classificato all'ultimo posto della graduatoria, con 5/50 per la qualità e 5/40 per l'interesse.

In realtà, anche all'interno della commissione i pareri sono stati discordi. "Abbiamo seguito dei criteri di meritocrazia", racconta Antonio Chianese della Sinistra giovanile. "Tra i progetti esclusi, alcuni erano di due righe e quindi non valutabili. Per quanto riguarda il calendario, sono stato contrario: purtroppo però la maggioranza dei rappresentanti degli universitari è legata alla Confederazione degli studenti e non era del mio stesso parere. Anche per la reginetta dell'ateneo ho espresso un'opinione negativa, ma non è servito". "Chi critica queste iniziative, che si svolgono da diversi anni, sbaglia", dice invece un'altra rappresentante degli universitari, Denisia De Crescenzo. "Il concorso di bellezza, ad esempio, è un momento di aggregazione che richiama moltissime persone ed i fondi devono essere assegnati anche a iniziative sociali".

Chi avrà l'ultima parola è il rettore, Guido Trombetti, che promette di tenere in considerazione le lamentele. "Il nostro ateneo - dice - promuove moltissime iniziative: quest'anno, ad esempio, con One Book One Community abbiamo distribuito 18mila copie della 'Novella dell'avventurierò di Arthur Schnitzler, mentre con 'Come alla corte di Federico II' abbiamo ospitato grandissimi studiosi". "Poi - continua - c'è un fondo ad hoc per i progetti degli studenti. I finanziamenti vanno anche a proposte che tendono a favorire la socializzazione. Il regolamento è molto trasparente, ma, come sempre accade quando si valuta la qualità, ci sono delle critiche che dipendono dalle diverse sensibilità. Ne prendo atto: per il prossimo anno cercheremo di raffinarlo ulteriormente".

FONTE: repubblica.it

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