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martedì 29 aprile 2008

SCHIFANI NUOVO PRESIDENTE DEL SENATO

L'azzurro Renato Schifani è il diciottesimo presidente del Senato. Eletto alla prima votazione, ha ottenuto 178 voti a suo favore, quattro in più della maggioranza formata dai senatori di Pdl, Lega ed Mpa. Nel suo discorso di insediamento il nuovo primo inquilino di Palazzo Madama fa un appello alla minoranza per una "legislatura costituente" che si occupi delle riforme. Ma dal Pd, che ha annunciato una opposizione "senza sconti ma propositiva", arriva un primo stop. Per il momento, attacca il leader dei democratici, Walter Veltroni, dalla maggioranza, che ha scelto di 'incassare' tutti gli incarichi istituzionali, non sono arrivati segnali che facciano intravedere la volontà di dialogo, prima precondizione per aprire una fase costituente. Tutto secondo copione nella procedura per l'elezione di Schifani. Il pathos che vide nella scorsa legislatura Franco Marini eletto sul filo e dopo una serie di burrascose sedute, è acqua passata: Schifani incassa i 174 sì della sua maggioranza più quello del senatore a vita Francesco Cossiga e altri tre voti che esulano da quelli di Pdl, Mpa e Lega. Nella votazione si registrano 117 schede bianche e 13 voti vanno alla radicale Emma Bonino che, in mattinata, si candida alla presidenza. Tre sono quelli dei senatori radicali, gli altri dovrebbero provenire dalle file del centrosinistra, visto che i tre dell'Udc fanno sapere di essersi astenuti. Due voti vanno all'azzurro Beppe Pisanu, uno al presidente uscente Marini, e uno rispettivamente ai democratici Giuseppe Lumia, Sergio Zavoli e Paolo Rossi, all'azzurra Maria Elisabetta Alberta Casellati e ad Helga Thaler del gruppo per le Autonomie. Martedì è prevista, invece, la seduta per l'elezione dell'ufficio di presidenza con i quattro vice presidenti, i tre questori e gli otto segretari d'Aula. Dopo la proclamazione, Schifani fa un discorso istituzionale, ringrazia la capogruppo del Pd uscente, Anna Finocchiaro, cita i valori della Costituzione e invita a una "feconda stagione di riforme condivise". Il Pd, però, chiude. "Per ora - attacca Veltroni - non ci sono stati segni di una politica del dialogo, anche se noi rimaniamo disponibili. Per una legislatura dal carattere costituente ci vuole la volontà politica di chi ha vinto e per ora non si è registrata". E' mancato, infatti, il segnale che attendevano i democratici, cioé una scelta condivisa sulle presidenze dei due rami del Parlamento.

Il presidente del Senato, in un breve indirizzo di saluto all'assemblea, ha assicurato che il suo impegno prioritario lo portera' a essere ''garante di tutti''. Schifani ha rivolto alle forze politiche l'invito ad attivare tutte ''le capacita' di ascolto verso tutte le parti del Paese, anche verso le minoranze non presenti in Parlamento''.

FONTE: ansa.it

Una vita e due passioni: quella per la squadra di calcio del Palermo, e quella, più forte, per Silvio Berlusconi. «Il Cavaliere per me è come Cavour» disse una volta Renato Schifani (per ribattere alle accuse sul conflitto d'interessi ricordando che anche lo statista piemontese possedeva giornali, proprietà terriere ed altri incarichi), neo eletto presidente del Senato. Palermitano doc, il capogruppo uscente dei senatori di Forza Italia succede a Franco Marini. Il neo presidente di Palazzo Madama, classe 1950, compirà 58 anni l'11 maggio. Avvocato patrocinante in Cassazione, è sposato con la signora Franca, con cui spesso va a vedere le partite allo stadio ed è padre di due figli maschi, Roberto e Andrea.

PRESLEY E LA PESCA - Oltre al Palermo e a Berlusconi, Schifani è patito della musica di Elvis Presley e della pesca subacquea, passione che lo accomuna a Gianfranco Fini. Dalla fede democristiana il nuovo presidente del Senato è approdato nel 1995 a Forza Italia. Un anno dopo il debutto in Parlamento grazie al Cavaliere. Nel 2001 diventa capogruppo al Senato degli azzurri e viene riconfermato nel 2006.

LA BATTAGLIA DEL 41 BIS - Nel 2002 Schifani è stato protagonista della battaglia parlamentare per la stabilizzazione del 41 bis che ha trasformato il carcere duro per i mafiosi da istituto straordinario e provvisorio in misura definitiva inserita a regine nel nostro ordinamento. Schifani ha firmato anche il lodo che porta il suo nome che prevedeva l'immunità e la sospensione dei processi in corso per le cinque più alte cariche dello Stato, bocciato però dalla consulta nel gennaio 2004. Su consiglio del Cavaliere alla vigilia dell'estate del 2005 Renato Schifani decise di dare un taglio al proverbiale riporto che Corrado Guzzanti rimarcava in diverse gag. «Berlusconi è stato il deus ex forbice ma, battute a parte, da tempo avevo deciso di darci un taglio», confidò il senatore palermitano, ora presidente di Palazzo Madama, dicendo che era stancato di quella acconciatura «diventata insopportabile e richiedeva troppa manutenzione».

FONTE: corriere.it

Dal 1948 soltanto 8 presidenti del Senato hanno potuto portare a termine il loro mandato, senza doverlo interrompere a causa di crisi politiche e parlamentari. Il più longevo di essi è stato Cesare Merzagora, presidente del Senato ininterrottamente dal 1953 al 1967, cioé nella seconda, terza e quarta legislatura. Amintore Fanfani è stato più volte presidente del Senato, ma in una sola legislatura, dal 1968 al 1972, ha potuto svolgere il proprio mandato per intero. Dopo Merzagora e Fanfani, sono stati Giovanni Spadolini, Carlo Scognamiglio, Nicola Mancino, Marcello Pera e Franco Marini ha coprire l'intero arco della legislatura. In tutte le altre legislature, il presidente di palazzo MAdama è cambiato più volte. Dal 1948 al 1953 sono stati quattro i presidenti che si sono avvicendati sullo scranno più alto del Senato: Ivanoe Bonomi, Enrico De Nicola, Meuccio Ruini, Giuseppe Paratore. Nella quarta legislatura, Cesare Merzagora ha ceduto per un anno la presidenza a Ennio Zelioli Lenzini. Nella VI legislatura si sono avvicendati Amintore Fanfani e Giovanni Spagnolli. Nell'ottava legislatura hanno guidato palazzo Madama Amtinore Fanfani, Tommaso Morlino e Vittorino Colombo. Nella IX legislatura sono stati presidenti dell'assemblea di palazzo Madama, Francesco Cossiga, Amintore Fanfani e Giovanni Malagodi

FONTE: ansa.it

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