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lunedì 14 aprile 2008

ELEZIONI REGIONALI SICILIA 2008: LE PRIME REAZIONI

Secondo il primo exit poll Consortium per Rai alle amministrative in Sicilia Raffaele Lombardo, candidato per la presidenza della Regione per Mpa, Pdl e Udc sarebbe tra il 49% e il 53%, mentre Anna Finocchiato, candidato per Pd, Idc e Sinistra Arcobaleno, tra il 36% e il 40%. Altri candidati avrebbero ottenuto tra il 9% e il 13%.
«Prudenza a parte, il nostro probabile successo deriva dal fatto che siamo stati capaci di far percepire di essere in grado di tutelare l’interesse della Sicilia più dei nostri concorrenti. Dobbiamo attendere gli ulteriori dati, ma credo di poter dire che si tratta di un risultato importante che salutiamo con estrema soddisfazione». Il leader del Mpa esulta. «La mafia - ha aggiunto - non si è preoccupata di votare. Si starà occupando d’altro perchè lo Stato è riuscito ad andargli addosso». Lombardo ha ricordato il ruolo dell’«imprenditoria coraggiosa» in questa battaglia. Infine, un pensiero alla sua avversaria: «Al di là di qualche intemperanza verbale, dovuta più al suo entourage, il confronto è stato corretto».
Lumia: il progetto è da riorganizzare«Sul dato nazionale il progetto del Pd sta realmente innovando la politica che ha subito quella rottura che tutti si aspettavano. Il Paese ha fatto un passo in avanti e adesso costringeremo il centrodestra a farne altri nella nostra direzione». Lo ha detto il vicepresidente della commissione nazionale Antimafia, Beppe Lumia, a Palermo, conversando coi giornalisti nella sede del comitato elettorale di Anna Finocchiaro, candidata del centrosinistra alla Presidenza della Regione. «Sul versante regionale - ha aggiunto Lumia - bisogna fare due considerazioni: il progetto di innovazione di Walter Veltroni e Anna Finocchiaro ha avuto una straordinaria traduzione. Lo stesso però non è avvenuto per le liste che hanno supportato la candidatura della Finocchiaro». Secondo Lumia, dunque, «bisogna avere il coraggio di dire che in Sicilia il progetto di Valter Veltroni deve essere meglio organizzato. L’altra riflessione - ha continuato - è che nei confronti del centrodestra il nostro riformismo deve essere più severo su un sistema di potere che non produce nulla di buono per la Sicilia».
FONTE: LA STAMPA.IT

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