E dire che l'universita' di Bari si era data nel dicembre scorso un codice etico da rispettare... questi i risultati!! RIPORTIAMO L'ARTICOLO TRATTO DALL'EDIZIONE DI BARI DE "LA REPUBBLICA" DOVE SI PROCLAMAVA IN POMPA MAGNA LA REDAZIONE DEL CODICE...
L´Università di Bari ha il suo codice etico. Ieri sera il Senato accademico ha approvato per acclamazione il testo di autoregolamentazione che due giorni fa aveva ricevuto il via libera dal consiglio d´amministrazione. A due anni dalle campagne giornalistiche e dalla bozza anti nepotismo presentata da Nicola Colaianni, il mondo accademico barese, si è dotato di uno strumento per allontanare gli scandali di Parentopoli e restituire prestigio all´Ateneo. Il codice etico, presentato al Senato da Luigi Volpe e Antonio Iannarelli, presidenti della commissione mista che per oltre un anno ha seguito da vicino la sua genesi, è stato approvato. Probabilmente, il documento finale non avrebbe ricevuto l´unanimità dei voti da parte dei presidi di facoltà e dei rappresentanti degli studenti presenti. Dopo un lungo dibattito e qualche piccola modifica al testo originale, infatti, alcuni membri del consiglio avevano paventato l´ipotesi astensione. Ma quando il rettore Corrado Petrocelli ha messo ai voti il codice etico nella sala del Senato accademico è partito un lungo e scrosciante applauso.
"E´ stato un momento altissimo per l´intera comunità accademica barese - ha commentato a caldo Petrocelli - l´università intera si è riconosciuta attorno ai suoi valori fondanti e ha deciso di difenderli fino in fondo". Il rettore ieri sera era raggiante per il risultato ottenuto dal codice etico. Adesso sarà un suo decreto ad emanare il documento che entrerà in vigore nel giro di pochi giorni. Dopo la sua pubblicazione sul sito Internet d´ateneo. "Bari adesso si pone come capofila nazionale per la lotta ai mali dell´università - ha commentato Petrocelli - certo questa non sarà la panacea di tutti i mali ma spero che da oggi in poi si parli più della bravura dei nostri ricercatori che degli scandali che in passato hanno travolto l´intera istituzione".
"E´ stato un momento altissimo per l´intera comunità accademica barese - ha commentato a caldo Petrocelli - l´università intera si è riconosciuta attorno ai suoi valori fondanti e ha deciso di difenderli fino in fondo". Il rettore ieri sera era raggiante per il risultato ottenuto dal codice etico. Adesso sarà un suo decreto ad emanare il documento che entrerà in vigore nel giro di pochi giorni. Dopo la sua pubblicazione sul sito Internet d´ateneo. "Bari adesso si pone come capofila nazionale per la lotta ai mali dell´università - ha commentato Petrocelli - certo questa non sarà la panacea di tutti i mali ma spero che da oggi in poi si parli più della bravura dei nostri ricercatori che degli scandali che in passato hanno travolto l´intera istituzione".
E l´eco dell´innovazione introdotta ieri dal mondo accademico barese è arrivato fino al Parlamento nazionale. Ieri anche l´onorevole Ludovico Vico, parlamentare tarantino del Partito Democratico, ha salutato con gioia la votazione del senato accademico. "Il rettore Petrocelli nei trenta articoli di questo codice - ha scritto in una nota Vico - rilancia l´immagine di un´istituzione estremamente importante per la formazione, non solo didattica, delle nuove generazioni".
Il professor Nicola Colaianni, che due anni fa stese e consegnò al mondo accademico barese la prima bozza del codice etico, non utilizza gli stessi toni trionfalistici per salutare l´approvazione del documento finale: "Con tutti gli occhi puntati addosso e il forte coinvolgimento dell´opinione pubblica - spiega Colaianni - l´Ateneo non avrebbe potuto opporsi a un simile strumento. Spero solo che i dipartimenti non abbiamo deciso di rimandare l´ostruzionismo a un secondo momento". Per funzionare, infatti, un codice sprovvisto di forti poteri sanzionatori ha bisogno di essere condiviso e seguito da tutti. "Il vero problema adesso sarà quello di verificare come le facoltà recepiranno questo strumento. E in questo il ruolo della stampa e dell´opinione pubblica sarà fondamentale".
Divisi invece i commenti del corpo studentesco. Il codice etico viene elogiato da Nicolas Caputo, senatore di Studenti per l´università che lo descrive come: "Un passo importante per recuperare gli errori del passato e tutelare maggiormente gli studenti e l´intera comunità accademica". Diverso il commento degli studenti di sinistra riuniti nell´Udu: "Il codice etico rischia di rimanere una dichiarazione d´intenti - spiega Claudio Riccio - noi non ci sentiremo veramente tutelati senza l´approvazione di uno statuto degli studenti e delle studentesse".
fonte: repubblica.it (edizione locale di BARI)
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